Contro il progetto della "Via d'acqua" per Expo

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Mentre si affrettano i lavori per Expo 2015, investendo l'amministratore delegato Giuseppe Sala anche dei poteri di commissario straordinario del Governo, è in corso un acceso dibattito intorno al progetto della cosiddetta "Via d'acqua": un canale cementizio che procederà da nord a sud nell'ovest di Milano per portare acqua dal canale Villoresi al sito espositivo alimentandone il laghetto, per poi uscirne e raggiungere il Naviglio Grande a S. Cristoforo, con un beneficio di contributo idrico per lo stesso assolutamente modesto.
Si tratta di un'opera che è stata definita "strategica" per giustificarne la realizzabilità a tutti i costi, ma che in realtà serve a ben poco, fa tanto male e costa molto: queste opere avranno un impatto devastante su territori protetti e tutelati come il Parco delle cave, il Parco di Trenno ed il Boscoincittà.

 Da tempo, associazioni e comitati di cittadini hanno invano cercato di far cambiare avviso al decisore politico, chi proponendo una alternativa di tracciato attraverso l'utilizzo di rogge e fontanili già esistenti (Italia Nostra), e dunque abbattendo l'impatto ambientale, chi invece chiedendo la rinuncia tout-court alla realizzazione dell'opera.

Fiab Ciclobby esprime la propria contrarietà al progetto della "Via d'acqua", sia rispetto ai contenuti sia rispetto ai metodi, che non hanno consentito una reale partecipazione dei cittadini sin dalle prime fasi di elaborazione del progetto e si sono sostanzialmente limitati a calare dall'alto un'idea scenografica ma senza aderenza alle esigenze del territorio e priva di reale fruibilità, attuale e futura.

Ci uniamo a coloro che chiedono su questo tema un serio e concreto ripensamento a tutti gli attori istituzionali in campo. E' necessario farlo adesso, perché dopo sarà tardi.

Sappiamo che può non essere semplice, a poco più di 400 giorni dall'evento, aprire un dialogo che rischia di essere strozzato dai tempi. Ma non si possono far ricadere ancora una volta sulla città le responsabilità per gli errori e le omissioni commessi da chi ha progettato prescindendo dalle esigenze del territorio.

FIAB Milano – Ciclobby onlus

 

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