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Autorizzazione negata

Impossibile eseguire questa operazione.
Anche dalla dolce Sicilia...
Posted by estelle.campion on 23/10/2008

Oggi piccolo viaggio in Sicilia con la nostra socia Laura. Purtroppo anche lì i viaggi in treno + bicicletta non sono una una cosa tanto semplice

La storia in breve:
come da orario ufficiale FS scaricato dal sito e come da orario ufficiale appeso nella bacheca di una stazione ferroviaria della Sicilia aspettavamo il treno a quella data ora.
Il treno non è passato perché era stato sostituito da bus.....
1) nella bacheca della stazione non era segnalata la soppressione e la contestuale sostituzione con bus MANCATA AFFISSIONE AVVISO
2) loro sostengono che il bus sia passato dal piazzale antistante la stazione, uno di noi era in stazione, l'altro sul piazzale (la stazione è minuscola i binari sono quasi sulla strada , immaginate una stazioncina in una landa desolata
                          
IL BUS NON E' PASSATO DI LI', HA SALTATO LA STAZIONE

p.s. gli abitanti del luogo ci hanno detto che è una stazione in cui non sale e non scende mai nessuno dal treno per cui spesso la "saltano"!!!  
Loro mi rimbalzano tramite il sito (sezione reclami).........

In conclusione la solita domanda: “si può fare qualcosa?”

intermodalità bici + ...
Posted by estelle.campion on 07/10/2008

Come molti cicloturisti ho approfittato dell'estate per sfogarmi e viaggiare con la mia fedele bicicletta. Usando diversi mezzi per gli spostamenti lunghi, così da scoprire come vengono trattati il ciclista e il velocipede quando vogliono viaggiare per l'Europa.
Ecco alcune esperienze di viaggio...

TRENO
Da un paese all'altro si capisce dallo sguardo sia dei capitreno sia degli altri passeggeri quanto l'intermodalità treno+bici è (ri)conosciuta.
Siamo in Italia, sabato 23 agosto. Quattro cicloturisti attraversano la stazione Centrale, in tanti li guardano. Salgono sul treno, la capotreno li guarda: “quattro biciclette? Dite che ci stanno tutte?”. Alla risposta: “certo, non si preoccupi, ci pensiamo noi a sistemarle. Poi ne salgono altre due a Rogoredo” ci è rimasta male. Povera donna, sei, dico bene SEI biciclette sul suo treno!
Siamo in Svizzera, domenica 17 luglio. Cinque cicloturisti prendono un treno al volo. Al volo ma senza fatica: c'è lo scivolo per i sottopassaggi e nessun gradino per salire sulla carrozza. Nessuno li guarda, sono solo dei ciclisti, come tanti. Beh, sì, forse qualcuno li guarda perché sono rumorosi: 5 cicloturisti stanchi e contenti della loro pedalata ;-)

TRAGHETTO
Questo anno ho avuto la fortuna di provare il traghetto. Quando prendi il biglietto ti dicono: “se sei in macchina devi presentarti almeno un'ora prima dell'imbarco. Se sei a piedi o in bicicletta, non ci sono problemi, basta anche solo mezz'ora di anticipo”. Ottimo, sono ciclista, passerò prima di tutti!
Sicura?
Quando arriva il traghetto i pedoni possono salire quasi subito, non appena sono scesi i passaggeri “uscenti”. I ciclisti devono aspettare. Aspettare che siano uscite tutte le macchine (contate circa 40 minuti a respirare i gas delle macchine), poi aspettare che siano salite tutte le altre macchine (contate circa altri 40 minuti a respirare i gas delle macchine). Inutile ricordare che aspettare in macchina è una cosa abbastanza gradevole: fa caldo, sei seduto, c'è luce e c'è musica; aspettare in bicicletta è un po' diverso...

AUTOBUS
Qualche settimana fa alcuni soci Ciclobby hanno avuto la sfortuna di dover provare — contro la loro volontà — un viaggio autobus+bici. Se leggete qui sotto vedrete alcune foto di questa esperienza infelice.
Ai primi di settembre ero in montagna in Svizzera. Guardate un po' l'autobus che mi ha superata:




















Sì, è bello viaggiare per scoprire altri paesi, altre persone, altri cibi, altre abitudini. Però fa anche male vedere quanto siamo indietro rispetto ad altri...


Subito da settembre... :-(
Posted by estelle.campion on 11/09/2008
Carlo Porta ci racconta di una sua esperienza con Trenitalia:
Domenica scorsa (7 settembre), alla gita di Vinicio da Voghera a Mortara, abbiamo avuto la sgradita sorpresa di scoprire che il treno per il ritorno da Mortara a Milano, con vagone prenotato, non era operativo per non meglio definiti "lavori in corso". Pertanto abbiamo rischiato di rimanere a piedi in quanto i bus sostitutivi, sembravano non essere attrezzati per caricare tutte le bici (17).
Poi in qualche modo e caricando le bici nei bagagliai dei pullmann con rischio di rompere i raggi, siamo giunti a Milano in un'ora e mezza tempo ampiamente superiore a quello che avrebbe impiegato il treno.

Ora sembra strano che la mattina quando il capogita Vinicio ha staccato i biglietti a Milano sia per i passeggeri sia per le bici, l'addetto non fosse informato dell'interruzione della linea, così come pure chi ha accolto la prenotazione del vagone per il ritorno. Quando ci sono dei lavori su di una linea ferroviaria non mi risulta che vengano improvvisati in giornata ma se ne conosce la tempistica parecchi giorni prima.




Unica consolazione, Trenitalia si è scusato: un impiegato dell´Ufficio Comitive di Trenitalia ha telefonato in sede scusandosi dell´accaduto in quanto non sapevano (!) che il servizio era sostituito da autobus.

Trenitalia, una scuola di pazienza!
Posted by estelle.campion on 14/07/2008
Quando eravamo piccoli la mamma ci diceva sempre “les voyages sont une école de patience” (i viaggi sono una scuola di pazienza). Già… Mi sa che Trenitalia potrebbe riprendere per conto suo questo motto: “Trenitalia è una scuola di pazienza”.
Nuova disavventura questo sabato 12 luglio: con alcuni amici ciclisti  partiamo col treno delle 8.20 che deve (o meglio: dovrebbe...) portarci a Varazze  per le 10.56. Alle 11.45  siamo a malapena a Ronco Scrivia dove decidiamo di lasciare il treno…  che forse non è ancora arrivato  a destinazione!
Cos’è successo?
Riepiloghiamo.
Il treno era già arrivato a Milano con 20 minuti di ritardo e presto ne scopriamo il motivo: il locomotore era guasto, eppure non erano intervenuti, non avevano cambiato niente e il treno era regolarmente ripartito per Albenga.
A Pavia, primi segnali inquietanti:  il treno si ferma per 5 minuti prima della stazione, poi riparte annaspando, entra in stazione e spegne definitivamente il motore.
In un primo momento ci dicono che si era rotto il locomotore e che il treno sarebbe ripartito con 50 minuti di ritardo; poco dopo, però, l’altoparlante annuncia la "soppressione" del treno...
Così il nostro convoglio viene sostituito dall’InterCity in arrivo, che farà  - in via eccezionale -  le stesse fermate del treno soppresso. Tutti i passeggeri di un treno strapieno cambiano binario per aspettare l’InterCity.
Arriva – in orario! –, ma subito si capisce che salire sul nuovo treno sarebbe stata una “missione impossibile”.
Il capotreno guarda dal finestrino la mandria di persone all'assalto, vede il povero gruppo di ciclisti… e subito ci  rivolge un cenno sconfortante: “No, con le bici non salirete mai su questo treno”. Ci spostiamo in treno con le bici ogni weekend, di guasti e di problemi ne abbiamo già visti, quindi  un po' ce l’aspettavamo.
Invece gli altri passeggeri vogliono entrare a tutti i costi nel Guinness dei primati  per “ Il -treno-più-affollato-dell'anno” e in pochi minuti riducono l'InterCicty in un carro bestiame in cui non cadrebbe neanche uno spillo perché ogni centimetro quadrato è occupato.
Il povero capotreno si  rifiuta di ripartire per motivi – comprensibili! – di sicurezza, però nessuno vuole scendere. Così, deve intervenire la polizia e finalmente l’InterCity-carrobestiame riparte con mezz’ora di ritardo.
A quelli rimasti sul binario promettono di ripristinare il treno soppresso non appena sarebbe stato sostituito il locomotore. E così  avviene: con un'ora e cinquanta  minuti di ritardo, a soli 40 km dal punto di partenza, ci rimettiamo in movimento.
Rapido consulto del "comitato ciclistico":  Cosa facciamo? Dove andiamo a pedalare? Sono già quasi le 11…
Chiediamo al capotreno: “A questo punto, a che ora arriveremo a Varazze?” . La risposta  è stupenda nella sua disarmante sincerità: “ Ormai questo treno è a orario libero...!!!”.
Guardiamo alberi e case, le prime colline, paesaggi conosciuti sfilare lentamente al di là del finestrino:  il treno si muove talmente piano che decidiamo di farla finita e scendiamo a Ronco Scrivia, dopo 3 ore e mezza di  calvario.  Per fortuna fuori c'è il sole, il solito bar per il caffè o l'aperitivo (ormai non manca molto a mezzogiorno), le amate bici hanno comunque voglia di correre...

Sì, davvero, Trenitalia è una scuola di pazienza!


Posted by estelle.campion on 10/07/2008
È così difficile prendere il treno? Voi, come fate?
Probabilmente arrivate in stazione e acquistate il vostro biglietto (già qui si può presentare la prima difficoltà tra gli sportelli chiusi e le macchinette fuori servizio). Se siete organizzati, se fate un viaggio lungo, forse avete acquistato il biglietto in anticipo e prenotato un posto. Poi andate sul binario, aspettate (più o meno a seconda dei ritardi) e salite sul treno.

Rifacciamo lo stesso esercizio, però con una bicicletta.
Arrivate in stazione e acquistate i vostri biglietti (già qui si può presentare la prima difficoltà tra gli sportelli chiusi e le macchinette fuori servizio). Ovviamente non avete potuto prenotare nessun posto perché solo i treni regionali accettano la vostra compagna-bicicletta. Poi andate sul binario portando la vostra fedele compagna per le scale: su come alla stazione Centrale, giù come alla stazione Garibaldi, giù poi su se siete sfortunati e se dovete usare qualche sottopassaggio. Inutile dire che nel 95% dei casi l'ascensore è fuori servizio (ho la fortuna di essere ciclista e non portatore di handicap in sedia a rotella!) e le canaline sono ancora rarissime. Siete sul binario, aspettate (più o meno a seconda dei ritardi) e volete salire sul treno. Dove è la carrozza bici? In testa? No... Correte dall'altra parte del binario... neanche in coda. Vabbè, salite dove potete e sistemate la bici in modo di non danneggiarla e di non dare fastidio agli altri viaggiatori.

Sempre più difficili, viaggiate con un gruppo di ciclisti.
La cosa migliore è mettersi in contatto con le ferrovie, trovare degli accordi e prenotare.
Così hanno fatto Ciclobby e Ciclocittà Varese nell'organizzazione del Cicloraduno nazionale 2008. Si sapeva da tempo che un gruppo numeroso avrebbe viaggiato tra Tradate e Milano nel pomeriggio di domenica 22 giugno 2008. Incontri, e-mail e telefonate da febbraio per spiegare (faticosamente) la richiesta a LeNORD. In aprile - miracolo! - sembra che abbiano capito tutto: contro pagamento anticipato dei biglietti mettono a disposizione un carro bici.

Belle promesse, solite promesse... per la realtà le foto parlano da se.


Foto di Mariella Berti

Il carro bici? È rimasto virtuale, come lo scambio di e-mail. Un bagagliaio? Non se ne parla...

Se i ciclisti hanno subito i danni di questo viaggio, LeNORD sono abbastanza soddisfatte della loro organizzazione:
La ringrazio per la segnalazione e mi scuso per il disguido occorso.
Il servizio è stato perfettamente organizzato e le varianti sui turni per mettere a disposizione il materiale rotabile sono state correttamente inviate.
Le promesse e gli impegni che abbiamo preso sono stati considerati molto seriamente!!
Purtroppo c'è stato un improvviso problema tecnico al treno che doveva fare il servizio e che è stato sostituito dal TAF (il treno che avete utilizzato).

Beh... “perfettamente organizzato”, “mettere a disposizione il materiale rotabile”... insomma... Dai, il Cicloraduno è stato bello!

Cicloraduno 2005 a Roma
Posted by admin on 18/02/2008
Fatta eccezione per uno sparuto gruppo di temerari che, guidati da Stefano Antonelli, tentavano l'avvicinamento a Roma (800km in 6 giorni), le associazioni FIAB del nord italia tentavano di organizzare un "trenone", con bagagliaio al seguito, per arrivare a Roma.

Dopo lunga attesa, finalmente la notizia: il coordinamento FIAB del triveneto aveva ottenuto dalla direzione regionale veneta un treno, che sarebbe partito da Venezia la mattina presto del giovedì, avrebbe fatto tappa a Bologna (dove avrebbe raccolto i gruppi provenienti dal nord-est), per arrivare a Roma nel primo pomeriggio.
Per il ritorno condizioni simili, partenza da Roma, cambio a Bologna, e arrivo a Venezia (per i "triveneti")...

A pochi giorni dal cicloraduno, la mazzata: orari cambiati, gli orari dell'andata diventavano:
Venezia Mestre 00:17
Bologna Centrale 02:22
Roma Tiburtina 06:56

Quindi per i milanesi, si trattava di arrivare a Bologna in serata, per aspettare poi la coincidenza alle 2.20 di notte a Bologna.
Il ritorno ancora peggio, in quanto obbligava ad un "cambio" a Bologna alle 5 di mattina circa...

Prendendo spunto dalla famosa "Piazza Grande" di Lucio Dalla, ambientata appunto a Bologna, alcuni partecipanti all'avvicinamento stesero una parodia della canzone, immaginando i ciclisti delle varie associazioni FIAB, vaganti in piazza a notte fonda, in attesa che arrivi un treno su cui caricare le biciclette....

Per la storia, il viaggio di andata ebbe poi effettivamente luogo (una milanese, non essendosi svegliata a Roma, arrivò in treno fino a Napoli...); il viaggio di ritorno venne fortunosamente scampato grazie ad un Roma-Livorno / Livorno-Milano, con arrivo a Milano in tarda serata...

    Roberto Miuccio

Lucio Dalla - Piazza Grande

Santi che pagano il mio pranzo non ce n'è
sulle panchine in Piazza Grande,
ma quando ho fame di mercanti come me qui non ce n'è.

Dormo sull'erba e ho molti amici intorno a me,
gli innamorati in Piazza Grande,
dei loro guai dei loro amori tutto so, sbagliati e no.

A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
A modo mio avrei bisogno di sognare anch'io.

Una famiglia vera e propria non ce l'ho
e la mia casa è Piazza Grande,
a chi mi crede prendo amore e amore do, quanto ne ho.

Con me di donne generose non ce n'è,
rubo l'amore in Piazza Grande,
e meno male che briganti come me qui non ce n'è.

A modo mio avrei bisogno di carezze anch'io.
Avrei bisogno di pregare Dio.
Ma la mia vita non la cambierò mai mai,
a modo mio quel che sono l'ho voluto io.

Lenzuola bianche per coprirci non ne ho
sotto le stelle in Piazza Grande,
e se la vita non ha sogni io li ho e te li do.

E se non ci sarà più gente come me
voglio morire in Piazza Grande,
tra i gatti che non han padrone come me attorno a me.

Trenitalia - Piazza Grande

Treni per fare il mio biglietto non ce n'è
vo’ a pedalare in Piazza Grande
che quando serve un treno-bici sai com'è, qui non ce n'è.

Dormo in sella e ho molti amici intorno a me
tutti ciclisti in Piazza Grande
girano in tondo tutti quanti qui con me, insieme a me .

A modo mio vorrei salire sopra un treno anch'io.
A modo mio vorrei portare la mia bici anch'io.

Una carrozza vera e propria non ce l’ho
siamo di casa in Piazza Grande
ad aspettare tutti quanti questo tren, chissa se c’è.

E se anche il treno delle 5 poi non c'è
torno a dormire in Piazza Grande
con i ciclisti sfigati come me, insieme a me.

A modo mio la bicicletta l'ho voluta io.
Non serve più neanche pregare Dio.
La bici in treno non la porterò, mai mai,
a modo mio... un altra volta vado con la "Clio" !

La sacca-bici per coprirla non ce l'ho
lascio la bici in Piazza Grande
e se la bici non ce l’hai, io che ce l’ho, io te la do.

E se non ci saranno più ciclisti come me
vieni a cercarli in Piazza Grande
da 3 mesi ad aspettare questo tren, chissa se c’è.



Biglietto bici regionale
Posted by admin on 19/11/2007

In una recente gita bici + treno in Lombardia l'addetto alla biglietteria ha dichiarato a Vinicio (che si è occupato di fare il biglietto per il gruppo) che il biglietto bici da 2,05 € non è più operativo. Abbiamo così pagato quello da 3,50 € nonostante non fossimo usciti dai confini regionali. Ci ha raccontato una balla ?

    Carlo Porta

Risponde Silvia Malaguti, referente FIAB Lombardia per l'Intermodalita'.


ciao Carlo,

No, non ha detto una balla: non so a quando risale quella risposta ma quel biglietto è regolato da una convenzione SCADUTA il 30-9-'07, e comunque ERA VALIDO SOLO PER I TRENI A BASSA FREQUENTAZIONE.

(vedi convenzione scaduta).


Non prendiamocela SEMPRE con quelli di Trenitalia.

Inoltre, se avete sempre usato quei biglietti per treni non dichiarati a BASSA FREQUENTAZIONE, se proprio vogliamo mettere i puntini sulle "i", avete viaggiato a scrocco!


Adesso, però, con il rinnovo della convenzione REGIONALE ho ottenuto gli stessi biglietti per bici scontati x soci Fiab, ma per TUTTI I TRENI, per viaggi ENTRO I CONFINI TARIFFARI LOMBARDI (cioè anche fino a Novara, Tortona, Piacenza, Arona e Peschiera del Garda).

Tuttavia lo sconto è risultato esiguo: costano 2,95 euro anzichè 3,5.


Fa sempre parte della nuova convenzione l'abbonamento regionale annuale per bici, ma anche quello, nonostante le mie rimostranze è stato aumentato a 60 euro rispetto a 42.


MA non precipitatevi subito in biglietteria a chiedere queste cose perchè la convenzione è ancora lì in sede da firmare da parte di tutti gli altri soggetti oltre a FIAB (Legambiente, WWF, UTP).

Il ritardo è anche a causa del mie rimostranze sull'aumento dell'abbonamento e dell'ennesimo cambio di vertice in Trenitalia, causa maternità!


In seguito, quando sarà disponibile sul sito (l'ho già chiesta via mail all'uff. legale di Trenitalia) stampatela e portatela con voi, perchè occorre tenere presente che il personale, con tutte le circolari che riceve continuamente dalla direzione, può non aver perfettamente presente la nostra convenzione e tanto meno conoscere a memoria i nostri biglietti scontati.

Tenete presente che oltre a noi, Trenitalia stipula convenzioni regionali con altre 25/30 associaz./aziende etc.e etc., ognuna con

clausole diverse, senza contare le convenzioni nazionali, fra cui anche la nostra.


Inoltre c'è un turn-over di persone alle biglietterie a causa del quale, spesso, purtroppo, i nuovi che arrivano non sanno nulla, e non è certo fra i primi interessi di chi se ne va in pensione aggiornare i nuovi arrivati.

E vi dirò di più: le biglietterie di Milano (tranne P.ta Genova) dipendono dal "nazionale" dunque è più macchinoso l'arrivo delle

informazioni.


Non lo scrivo per difendere l'azienda, anzi, ma per capire perchè succedono certe cose e per poter avere, e tenere, un buon rapporto con gli addetti alle biglietterie, che sono poi le persone con le quali abbiamo a che fare.


spero sia tutto chiaro.

giratela , per favore, agli altri capi gita.


ho già detto diverse volte queste cose, ma si vede che ci sono sempre nuovi capigita!

bene!


ciao

    silvia malaguti



Biciclette - bilancio morti; piste ciclabili
Posted by admin on 29/10/2007
Bilancio tremendo. L'amministrazione comunale di Milano, e della regione Lombardia sembrano non avere orecchie.
E non so se quella provinciale, anche se di sinistra, ne abbia (ma forse la provincia non può fare niente sul tema viabilità?).

Mi domando che fine abbia fatto il famoso "piano per la viabilità ciclistica" del comune di milano, a cui stanno "lavorando" da più di un anno.

Non servono grandi progetti (piste protette da cordoli e alberi, asfalto particolare o terriccio morbido, come hanno fatto su certe, pochissime, piste).
 
Serve VERNICE:
  • bianca, per le linee di demarcazione
  • rossa mattone, eventualmente per evidenziare i tratti più pericolosi
...e togliere lo spazio alle auto, per darlo a bici e pedoni.

Punto (non Fiat).

Vi allego 4 foto di Colonia (Germania) dove vado spesso per lavoro, e mi muovo con la bici noleggiata in loco.
  • la prima come vedete la vernice rossa evidenzia in prossimità di una curva e di un incrocio la presenza della pista ciclabile
  • la seconda un incrocio
  • la terza i cartelli stradali solo per le bici (bianchi con scritte in rosso): figuriamoci, in italia / milano non ci sono nemmeno per le auto...
  • la quarta una pista fuori città, dove c'è più spazio per costruire anche una pista ciclabile separata dalla strada, e le auto corrono di più

 
 
 
 


Cordiali saluti

    Stelio Rossi

Biciclette alla stazione di Zurigo
Posted by admin on 23/09/2007
In un mio recente viaggio a zurigo ho pensato di fotografare queste biciclette che si possono trovare e noleggiare nel parcheggio per bici davanti alla stazione centrale di Zurigo. Mi è sembrata una bell'idea incoraggiante che potrebbe essere promosso anche a Milano.
Esiste anche un altro cartello che porta 100% Fitness (forse a Milano funziona meglio uno slogan del genere, visto tutte le palestre esistenti).
Allego anche una foto del deposito, un altro sogno per Milano, soprattutto per me che abito fuori Milano e ogni giorno scarico e carico la bici dall'auto.

    Gaia Giani





Berlino
Posted by admin on 04/09/2007
Sono appena tornata da un giro in bici di 5 giorni a Berlino.
Volevo segnalare alcune foto con commento presenti in questa pagina: http://www.ruotalibera.org/simplog/archive.php?blogid=13&pid=2306, "A Berlino fanno così", scattate da un amico di Ruotalibera di Roma che era lì con il mio stesso gruppo.
   
    Donata Schiannini

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