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Sicurezza sulle strade: la velocità è il primo fattore di rischio


Dal Corriere della sera di lunedì 2 aprile 2007

In aumento i passaggi con il rosso: 36 mila
Strade a rischio: 39 mila multe per la velocità
Palazzo Marino: interventi specifici. Allo studio un comitato per la viabilità sicura. Diecimila le persone ferite ogni anno da auto e camion

 

I feriti sono diecimila all'anno. Si va dalle escoriazioni, alle fratture, alle lesioni più gravi. Diecimila persone ferite ogni dodici mesi sulle strade di Milano mentre camminano, vanno in bicicletta, in moto o motorino: più di ventisette al giorno. I morti, nel 2006, sono stati 91. Già 22 i decessi nei primi tre mesi del 2007. Colpa di un traffico sempre più frenetico. E pericoloso. Come si scopre anche dalle statistiche sulle multe: in una diminuzione generale dei verbali staccati dai vigili, le uniche infrazioni che aumentano sono quelle per il passaggio col semaforo rosso. Le più rischiose per la sicurezza, insieme all'alta velocità. Su questi temi, mercoledì a Palazzo Marino si dovrebbe tenere una riunione straordinaria della commissione Trasporti. Mentre è a giorni sarà annunciata la creazione di un comitato comunale per la sicurezza sulle strade.
 
LE MULTE — Nel 2006 i vigili di Milano hanno staccato oltre 613 mila multe. Le uniche contravvenzioni ad aumentare rispetto all'anno precedente sono quelle per i passaggi col rosso: 36.795 contro le 34.979 del 2005. Stabili i verbali per eccesso di velocità, che sono solo un centinaio in meno rispetto all'anno precedente, ma sempre oltre i 39 mila. «Sono le infrazioni più pericolose — spiega Eugenio Galli, presidente dell'associazione Ciclobby — qualsiasi politica di intervento deve partire da un dato fondamentale: la velocità uccide. Creare più sicurezza sulle strade è anche il miglior incentivo alla mobilità sostenibile, come quella delle biciclette, che può ridurre l'inquinamento». La sola telecamera all'incrocio tra via Mac Mahon e viale Monte Ceneri, nel 2006, ha fotografato 9.737 passaggi col rosso, il triplo dell'anno precedente. Così sul cavalcavia Monte Ceneri, in direzione Serra, i superamenti del limite di velocità di 70 chilometri orari sono stati oltre 17 mila, contro i 10 mila dell'anno precedente. Per le altre telecamere che controllano rossi e velocità le multe sono diminuite. Su questi dati rifletterà la commissione Traffico e mobilità che dovrebbe essere convocata per mercoledì: «Verificheremo i punti in cui possono essere efficaci nuove telecamere — spiega il presidente, Marco Osnato (An) — non con l'obiettivo di dare più multe, ma per prevenire gli incidenti».
 
IL COMITATO — Il Comune sta creando un organismo dedicato esclusivamente alla sicurezza stradale. Il progetto è in cantiere da mesi e dovrebbe essere annunciato nei prossimi giorni. Obiettivo: analizzare il traffico milanese dal punto di vista dei rischi per i cittadini, verificando quali sono i punti critici, le strade con la più alta ricorrenza di incidenti, le situazioni e gli orari più a rischio. Su quei punti saranno poi programmati interventi specifici. «Siamo già impegnati da tempo sulle utenze deboli — dice l'assessore alla Mobilità e trasporti, Edoardo Croci — in particolare per ciclisti, pedoni e per gli attraversamenti davanti alle scuole».
 
GLI INTERVENTI — Ciclobby si augura che nel nuovo comitato vengano coinvolte le associazioni. «Servono delle misure che siano una sorta di legge 626 per le strade — chiede il presidente Galli — affinché le conseguenze degli errori degli automobilisti siano il meno gravi possibile». La richiesta più forte: «Aumentare le zone con il limite dei 30 all'ora. E che questo limite venga fatto realmente rispettare». L'ultimo incidente mortale, venerdì in viale Abruzzi: una donna in motorino schiacciata da un camion che svoltava a destra. Sulla possibile limitazione dei mezzi pesanti si è creato un accordo bipartisan. Il consigliere dei Verdi Maurizio Baruffi ha chiesto che la circolazione sia vietata in alcune fasce orarie. «Bisogna analizzare meglio il contesto in cui avvengono determinati incidenti — risponde Osnato — ma è un provvedimento a cui si può pensare per proteggere le fasce più deboli sulla strada, chi usa la bicicletta o il motorino».
Gianni Santucci 02 aprile 2007

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