Fase 2: proposte per Milano

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Da FIAB Milano Ciclobby al Sindaco di Milano

Il governo ha da poco prorogato al 3 maggio le misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale. Nel contempo si è aperta la discussione sulle modalità per affrontare l'uscita dall'emergenza ed avviare la ripresa. E' ormai chiaro che il passaggio dall'odierno confinamento alla normalizzazione delle nostre attività quotidiane e lavorative dovrà invece essere un percorso lungo e complesso fatto di tante fasi successive. E' bene che i nostri governanti a livello regionale e comunale sappiano trasformare questa crisi in occasione. Il più grosso errore che possiamo commettere è tornare a fare esattamente le stesse cose di prima.

Uno dei primi nodi da sciogliere è quello della mobilità.

La bicicletta, che per le sue caratteristiche minimizza in modo naturale i rischi di promiscuità evitando la vicinanza reciproca e gli affollamenti, è sicuramente una delle soluzioni per rispondere ad una lunga serie di problemi di mobilità urbana, di inquinamento, di salute pubblica.

Per questo motivo, FIAB Milano Ciclobby esorta l'Amministrazione comunale a:

  • mettere in campo nell'immediato strategie e incentivi per portare le persone a usare in sicurezza il servizio pubblico scoraggiando nel contempo l'uso dell'auto privata specie a uso singolo;
  • predisporre una massiccia attività di comunicazione per sollecitare i cittadini a preferire maggiormente l'uso della bicicletta per le esigenze quotidiane, gli spostamenti lavorativi e i piccoli trasporti di cose, bambini e animali.

Chi avrà modo di convertirsi all'uso della bicicletta in un ambiente meno caotico, più accogliente e sicuro potrà consolidare la sua fiducia nel mezzo e fidelizzarsi anche per i tempi "normali" contribuendo a ridurre il traffico motorizzato privato.

Anche la nostra associazione sollecita questa Amministrazione alla realizzazione immediata di una rete ciclabile cosiddetta "pop up" o "di emergenza" che potrebbe essere eseguita rapidamente, a costi ridotti, per servire tutto il territorio cittadino in modo da dare una risposta concreta alla mobilità dei prossimi mesi.
Già numerose grandi città in Europa (Berlino, Londra, Amsterdam) e nel mondo (Bogotà, New York, Chicago) si sono attivate in questo senso.

Unitamente alla rete ciclabile emergenziale dovranno essere intraprese altre azioni immediate, semplici, leggere ed economiche, che abbiano come punto di partenza la bicicletta intesa come mezzo di trasporto (con conseguente diffusione delle cargo bikes), quali:

  • rendere i controviali strade 30km/h a priorità ciclistica
  • individuare strade da classificare come 30km/h a priorità ciclistica
  • rendere la Cerchia dei Navigli una circle line a scorrimento veloce nelle due direzioni per soli mezzi pubblici (bus e taxi) e biciclette
  • tracciare una corsia destinata alle biciclette lungo i grandi viali
  • imbastire la rete ciclabile su tutto il territorio cittadino, comprese le connessioni con i comuni limitrofi della Città Metropolitana, tracciando corsie ciclabili in sola segnaletica, su strada
  • diffondere il senso unico eccetto bici
  • consentire la circolazione alle biciclette sulle corsie riservate ai mezzi pubblici.
  • incrementare le stazioni di BikeMi nelle aree più periferiche, all'interno dei parcheggi di interscambio, per ridurre gli ingressi motorizzati dai comuni limitrofi
  • incentivare la mobilità dolce nelle aziende o presso le piccole attività che riprenderanno il lavoro, ad esempio offrendo bonus di vario tipo (incentivi economici in termini di minori tassazioni, abbonamenti scontati al BikeMi, etc.)
  • realizzare una campagna di informativa, rivolta a tutta la cittadinanza.

Non facciamo che questa occasione venga perduta per l'ansia di tornare al più presto come prima, non facciamo che i nostri cittadini, con i polmoni distrutti anche dallo smog, siano morti invano.

Milano, 15 aprile 2020