In occasione delle giornate del FAI 23/24 Marzo 2013, alle officine meccaniche FS di via Corelli 61 a Milano
Foto di Raffaele Peccioli e Maurilio Grassi.

Il racconto di Maurilio Grassi:

Come previsto l'acqua non si è fatta attendere.
Stamattina una rappresentanza di Fiab-Ciclobby-Milano iscritti alla visita presso il Deposito Locomotive e Officine FS Milano Smistamento, luogo straordinariamente aperto nell'ambito delle giornate "XXI Giornata FAI di primavera" 23/24 marzo 2013 con la collaborazione delle FS.

Breve cenno storico
"Il Deposito nasce nel 1931, a seguito dell'apertura della nuova stazione di Milano Centrale, come grande scalo merci ed impianto di ricovero emanutenzione delle locomotive. In origine era dotato di due piattaforme girevoli, utilizzate per l'inversione del senso di marcia delle locomotive a vapore, di cui una tuttora esistente ed in esercizio. Oggi il deposito, offre inoltre supporto alle attività di restauro svolte, in collaborazione con le associazioni, sulla flotta dei rotabili storici."

Aspetto tre persone che mi avevano telefonato per la visita e che non conosco, presso i Giardini di Porta Venezia davanti a Planetario.
Attendo fiducioso oltre il tempo stabilito, intanto passa correndo, in Corso Venezia una variopinta, affannata, fradicia moltitudine di persone per la corsa cittadina più famosa, la StraMilano, corsa stracittadina giunta alla sua 42° edizione.
Dunque sono qui ed aspetto, sono fradicio anch'io. Poi arriva un nostro carissimo capogita, e si ferma pure, poi ancora un altro nostro socio, ora siamo in tre e partiamo per via Corelli. La città è grigia, piove, il traffico automobilistico deviato dalla grande manifestazione è scarso.

(...)

Oggi invece pedaliamo in una Milano umida e piovosa verso la periferia sud, cerchiamo tutte le piste ciclabili possibili e chiacchierando lentamente arriviamo ad un'altro appuntamento previsto con una nostra socia, iscritta alla giornata del FAI.
Siamo allegri nonostante la pioggerella incessante, è talmente presto chel'ultima arrivata ci propone una deviazione all'Ortica, una zona della vecchia Milano, perché conosce una pasticceria Siciliana con delle paste... e mentre lo dice le ridono gli occhi e la lingua saetta tra le labbra.
Cinque minuti dopo eravamo seduti e fumanti di vapore intorno ad un tavolo della pasticceria. Aveva proprio ragione, caffè e paste da non dimenticare.

Siamo arrivati in Via Corelli al 61, nonostante la giornata piovosa una grande folla è in attesa di entrare nelle officine, siamo di Ciclobby, ci fanno entrare immediatamente con le bici, le mettiamo accanto ad una graziosa chiesetta di legno, arrivano anche i soci di Fiab-SegrateCiclabile sono solo due ma valorosi, contenti di essere presenti.

Firmata la liberatoria, siamo accompagnati da un volontario del FAI che ci accoglie. Formato un gruppo di persone, per prima cosa ci rammenta che il luogo non è un museo ma una officina meccanica delle FS attiva, aperta per l'occasione per noi, dobbiamo prestare la massima attenzione alle buche ed agli attrezzi che si trovano nell'interno delle grandi officine. Nell'interno degli enormi edifici sonnecchiano arrugginite locomotive in attesa di essere revisionate, grigi e pesanti carrelli dell'inizio dello scorso secolo sono in attesa di essere utilizzati per provare la tenuta delle nuove massicciate del sedime ferroviario.

Facciamo numerose soste dove i volontari delle FS ci illustrano i lavori chevengono eseguiti sul materiale rotabile. In fondo al primo capannone giace smembrata una locomotiva a vapore in attesa di essere riassemblata. Sembra un immenso cetaceo spiaggiato. Le travi che compongono l'ossatura sono spesse tre dita, i chiodi che le saldano assomigliano a grossi proiettili conficcati nel metallo, la caldaia poco più avanti è grigia ed annerita dal fuoco e arrugginita dall'acqua, le ruote non si vedono, possiamo solo immaginare la grandezza.
Usciamo, ci attende uno scenario incredibile. Fate conto di vedere la corolla di una grandissima margherita appoggiata in terra con tanti petali. I petali sono i binari di una grande piattaforma girevole, mezza margherita, ha il ricovero per le locomotive l'altra metà movimenta il materiale ferroviario in attesa di entrare. Che spettacolo! Per l'occasione all'estremità di ogni petalo è ferma una locomotiva. Ci sono 5 fumanti locomotive nere a vapore, fumanti appunto, pronte per partire, poi una serie di 19 motrici che ripercorrono tutto il cammino e l'innovazione di quelle superbe e straordinarie macchine, frutto dell'ingegno dell'uomo.

Non sento più le mani, che freddo, faccio fatica ha stringerle, siamo tutti inzuppati fino al collo, ci guardiamo, abbiamo capito che è ora di rientrare.
L'ultimo sguardo a Camilla E 636, è una aggraziata locomotiva dai colori vivaci.

Recuperiamo le biciclette presso la chiesetta che ci ripara dalla pioggiamentre tentiamo un cambio di vestiti.
Rientriamo verso Milano, la solita socia ci indica un percorso alternativo, accettiamo. Non abbiamo percorso ancora un chilometro, siamo in aperta campagna, transitiamo accanto ad una antica cascina, dove un cartello indica la presenza di un piccolissimo mercato biologico, entriamo e appoggiamo le bici sotto il portico, ci offrono un bicchiere di rosso...
Ma questa è un'altra storia.

Saluti

   Maurilio

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