Commercianti contro ciclisti?

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Il 16 giugno Confcommercio ha diffuso un comunicato in cui chiede, "a nome dell'81 % dei commercianti di corso Buenos Aires", lo spostamento della ciclabile di corso Buenos Aires.

Qui di seguito, analizzando il testo, le nostre osservazioni.

Partiamo dai dati che il comunicato fornisce.

A Milano il 92% delle attività commerciali in corso Buenos Aires ritiene che la pista ciclabile (introdotta nel 2020) abbia avuto un impatto negativo generale sulla mobilità.
(...)
È il responso dell'indagine (porta a porta e online) effettuata dalla Rete associativa vie di Confcommercio Milano con le risposte di 136 aziende.

Poiché si citano percentuali, a nostro avviso il comunicato avrebbe dovuto riportare qualche dato specifico: quante sono le attività commerciali di corso Buenos Aires? Quante sono quelle a cui è stato sottoposto il questionario? Quante di queste hanno risposto? [http://www.corsobuenosaires.org/negozi/]

Il questionario, in ogni caso, non ci pare tenga conto di tutti i fruitori abituali del corso e zone limitrofe, dove sono presenti, oltre a negozi, bar e gelaterie, anche uffici, studi medici, hotel, teatri, residenze (e non ultimo una linea metropolitana lungo tutto l'asse).
Il commercio è una delle funzioni che insistono sul corso, ma non è la funzione unica.
Vorremmo quindi capire quanto sono significativi i dati che il comunicato fornisce.

I dati che noi forniamo con le nostre rilevazioni sono invece verificati e verificabili.
La rilevazione del nostro 19° censimento dei ciclisti del 16 settembre 2020 (ogni anno, il mercoledì della settimana della mobilità sostenibile, dalle 7:30 alle 19:30, sull'asse Buenos Aires-San Babila) ha registrato – completata la ciclabile - un aumento dei passaggi in entrata e in uscita dal centro del 110%. Questi dati sono stati confortati da quelli stimati utilizzando le immagini di una delle telecamere del sito milanocam.it che consente di controllare i passaggi quotidiani lungo corso Buenos Aires all'incrocio con via Vitruvio, in entrambe le direzioni tra le ore 6 del mattino e le 24; nel nostro report scrivevamo che "i dati raccolti ci permettono di affermare che quel tratto di corso Buenos Aires nel mese di settembre 2020 è stato attraversato mediamente da 7000 ciclisti al giorno. Anche nei giorni di pioggia il numero di passaggi non scende sotto le 2000 unità. Durante i fine settimana il numero di ciclisti resta elevato con una variazione in linea con quella degli altri veicoli."
[Censimento 2020: boom di ciclisti]
I dati dei passaggi registrati sono stati confermati dalle rilevazioni di AMAT - Azienda Mobilità Ambiente e Territorio, sul cui sito è possibile rintracciare dati sempre aggiornati.

"L'81% chiede che la pista ciclabile venga spostata su un asse parallelo."

Non siamo d'accordo: corso Buenos Aires è un asse di grande utilità perché da Sesto San Giovanni si raggiunge in modo diretto piazza Duomo; anche il cittadino che si sposta in bici sceglie il percorso più lineare, veloce e ora più sicuro (perché lo spazio a lui dedicato è stato definito e tracciato); non c'è ragione perché chi si muove in automobile – creando code, aria irrespirabile, rumore - debba godere del privilegio di avere tutta la strada per sé, negando questo privilegio agli altri utenti della mobilità, quasi che questi ultimi non siano altrettanti pregiati clienti.

"Per il 55% dei commercianti l'introduzione della pista ciclabile ha inoltre inciso negativamente sul fatturato dell'attività."

Stiamo lentamente uscendo da una situazione straordinaria, una pandemia mondiale che ha bloccato tutte le attività per mesi, ha impedito alle persone di uscire di casa, ha tenuto chiuso attività commerciali e lavorative, ha inciso pesantemente sulle entrate delle famiglie; è molto difficile credere che la diminuzione del fatturato sia imputabile alla presenza di una ciclabile!

"Per il 67% delle aziende conseguenze negative ci sono state anche nel carico e scarico merci."

Ci crediamo, certo: perché lo spazio delle strade – finito e saturato oltre ogni limite ammissibile – è occupato per la quasi totalità da veicoli privati, mentre su una via commerciale la proporzione dovrebbe riequilibrarsi, favorendo spazi per le manovre di carico/scarico.
Più spazio ad una mobilità diversa consentirebbe di ampliare e incentivare il carico/scarico con mezzi leggeri e sostenibili come le cargo bike, aprendo così opportunità di lavoro per nuove aziende e personale, rendendo nel contempo più vivibile il corso.

"Il dato che consegue dal giudizio emerso nell'indagine è chiaro – rileva Meghnagi – la pista ciclabile di corso Buenos Aires ha generato il caos. Teniamo conto che nessuna attività interpellata si è dichiarata contraria di principio alle piste ciclabili. Ma ha espresso un parere inequivocabile su questa pista ciclabile che, quasi quotidianamente, è fonte di ingorghi, rallentamenti, ostacoli per i mezzi di soccorso".

In questa affermazione rileviamo tutta la pretestuosità dell'operazione: con la presenza della ciclabile, il corso non ha modificato la sua sezione abituale, ha solo riordinato gli spazi, li ha ridistribuiti equamente con l'intento di eliminare l'illegalità della sosta in doppia fila. La ciclabile ha in parte sostituito il parcheggio (spazio pubblico occupato da pochi, ora spazio di transito davvero pubblico); la corsia destinata oggi a parcheggio ha preso il posto della sosta in doppia fila.
Il restringimento della carreggiata, già consueta quanto illegale durante il giorno, aumenta la sicurezza della strada limitando la velocità nelle ore notturne e i sorpassi azzardati.

"Cosa accadrà quando Milano riacquisterà la piena mobilità?" si chiede Confcommercio.
Il concetto di "piena mobilità" per noi vuol dire che gli acquisti si faranno passeggiando in aree pedonali, le consegne di acquisti pesanti o voluminosi si organizzeranno a domicilio con le cargobike, in città gireranno meno auto private. Come è possibile che i commercianti di Corso Buenos Aires vedano in questo un ostacolo invece che un'opportunità?

 


 

MIMO: Esposto alla Corte dei Conti

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LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PRESENTANO UN ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI PER DANNO ERARIALE RELATIVO AI FINANZIAMENTI REGIONALI E COMUNALI AL MILANO MONZA OPEN-AIR MOTOR SHOW

  • La manifestazione motoristica ha ricevuto sostegno economico sia dalla Regione Lombardia, sia dal Comune di Milano, in virtù di una presunta utilità pubblica nel promuovere valori e contenuti della mobilità sostenibile.
  • In particolare, la deliberazione di Regione Lombardia n. 4557 del 19/04/2021 stanzia € 240.000 a fondo perduto per la manifestazione anche perché, testualmente "avrà come focus principale i mezzi di trasporto secondo le nuove tecnologie, la sostenibilità ambientale, le fonti di energia alternativa" e perché "apporta un contributo di rilievo sportivo".
  • Il Comune di Milano con la deliberazione della giunta comunale n. 528 del 14/05/2021 concede invece uno sconto di € 365.000 sulla tassa di occupazione del suolo (da € 437.000 a € 72.000) in quanto la manifestazione sarebbe caratterizzata dall'obiettivo di – sempre testualmente – "incentivare una mobilità sostenibile, facendo conoscere in anteprima le novità utili ad affrontare le problematiche ambientali in città" e dalla "promozione di una mobilità eco-sostenibile che possa favorire un basso impatto ambientale".

Gli ambientalisti rilevano invece che la caratterizzazione della manifestazione non aveva nulla a che fare con la mobilità sostenibile. Come infatti si è potuto evincere dalla comunicazione ufficiale degli organizzatori, dai comunicati stampa, dalle attività sui social e sui media, nonché soprattutto dai modelli di auto e moto esposte, gli aspetti dell'ambiente, della sostenibilità, addirittura delle "energie alternative" non sono stati trattati.

Mentre invece sono stati ampiamente promossi concetti come "velocità", "potenza", "prestazioni", valori tutt'altro che orientati alla mobilità sostenibile. Inoltre, sul sito web della manifestazione era chiaramente indicato come tramite i QRCode posti su ogni pedana il pubblico avrebbe potuto ottenere "link per contattare le case costruttrici", avendo come intenzione "un segnale di ripartenza per il mondo dei saloni e il settore automotive", evidenziando il carattere commerciale della manifestazione.

"Per tutta la durata dell'evento," si legge nella delibera del Comune di Milano, "Milano sarà un grande salone automobilistico a cielo aperto"; un salone allestito parcheggiando automobili nelle aree pedonali più iconiche della città, veicolando così un messaggio negativo e tutt'altro che sostenibile.

Tutti gli esperti del settore sanno che la motorizzazione elettrica dei veicoli di per sé non è condizione né necessaria, né sufficiente a caratterizzare un mezzo di trasporto come sostenibile, e che per promuoverne valori e contenuti è necessario informare su pro e contro di tutte le modalità di trasporto, non soltanto sui vantaggi di una.

Le associazioni ambientaliste si rivolgono quindi al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e al Sindaco di Milano Giuseppe Sala con queste parole:

"vogliamo credere che Fontana e Sala fossero in buona fede e si siano fatti convincere dagli organizzatori, che hanno presentato loro l'evento come orientato alla sostenibilità, quando nei fatti non lo è stato. Noi non abbiamo trovato nulla di sostenibile in questa manifestazione: proporre come mezzo di trasporto sostenibile automobili pesanti, ingombranti, potenti, veloci ed energivore non ha molto senso nel momento in cui è stata dichiarata l'emergenza climatica. Quando la grande parte delle auto esposte erano da oltre 2 tonnellate di peso, con motori di diverse centinaia di kW e velocità oltre 200 km/h e 300 km/h, poco importa che abbiano alimentazione diesel, ibrido o elettrica: rimangono dei mezzi di trasporto inefficienti, insostenibili e pericolosi".

Le associazioni ritengono che la manifestazione in oggetto sia stata una banale fiera commerciale orientata al profitto, e quindi non meritevole di sostegno finanziario pubblico di cui hanno beneficiato oltre trenta soggetti privati, sicuramente capaci di coprire l'importo.

Per queste motivazioni hanno inviato un esposto alla Procura regionale lombarda della Corte dei conti affinché valuti l'eventuale danno erariale causato alle casse pubbliche.

Milano, 16 giugno 2021

Genitori Antismog APS
Cittadini per l'Aria Onlus
FIAB Milano Ciclobby Onlus
Legambiente Lombardia

Contatti:
Lucia Robatto, presidente di Genitori Antismog – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 340 3637036
Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l'aria – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. – tel. 338 3112343
Guia Biscaro, presidente di FIAB Milano Ciclobby Onlus - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. 339 8909614
Silvia Valenti, ufficio stampa di Legambiente Lombardia - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. tel. 3498172191

MILANO 2021: AUTOSALONE O CITTÀ DELLE PERSONE?

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36 associazioni e comitati contro le modalità scelte per l'organizzazione del Milano Monza Open-Air Motor Show: "Manifestazione anacronistica, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata, non incentivarla"

Nonostante numerosi rinvii causa Covid, dal 10 al 13 giugno 2021 a Milano e a Monza si terrà il Milano Monza Open-Air Motor Show, con decine di auto in esposizione lungo 3 Km di vie pedonali, da San Babila attraverso Piazza Duomo, perfino intorno alla cattedrale, per arrivare al Castello Sforzesco.

Le oltre 100 automobili e motociciclette esposte, si legge sul sito web dell'evento, presenteranno dei "QR code posti su ogni pedana che permetteranno agli interessati di visualizzare la pagina riservata ad ogni modello, con schede tecniche, immagini, video e link per contattare le case costruttrici."

Le associazioni della società civile e gli attivisti di reti e realtà nazionali e lombarde richiamano l'attenzione dei cittadini e dell'amministrazione sulla contraddizione di ospitare e patrocinare un evento come questo: da una parte si incentiva direttamente l'acquisto dei prodotti "di oltre 50 brand costruttori", trasformando lo spazio pubblico in un autosalone privato; dall'altra Milano tenta di promuovere la sua immagine nazionale e internazionale di città sostenibile e attenta alle esigenze di sicurezza e benessere dei cittadini di tutte le età e le abilità.

Per rendere le città sostenibili, sicure, vivibili per tutte le persone, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata, non incoraggiarlo con iniziative che vanno in contraddizione con le linee guida del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) approvato dallo stesso Comune di Milano nel 2020. Milano è inoltre in evidenza nella rete globale C40 Cities e già nel 2000 aveva sottoscritto la Carta di Aalborg (Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile).

3 Giugno: giornata internazionale della bicicletta

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Giovedì 3 giugno è la giornata mondiale della bicicletta. La FIAB ha deciso di festeggiarla pensando al futuro e promuovendo il Bike to School, ovvero incoraggiando genitori,  bambini e ragazzi ad utilizzare la bici per andare a scuola.

FIAB Milano Ciclobby sostiene questa iniziativa e propone un corso per imparare ad andare in bici per bambini e ragazzi. Lo faremo mercoledì 2 giugno, così il giorno dopo i nuovi ciclisti saranno pronti per il loro primo viaggio in bici sino a scuola!

Ci troveremo dalle 10 alle 12 al Parco Sempione a Milano, davanti all'Arena, verso P.za Lega Lombarda. Il corso è riservato ai giovani da 4 a 18 anni. L'iscrizione è obbligatoria. Ci sarà anche un check-point meccanico per piccole riparazioni.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , 02 2119253

https://www.fiabmilano.it/calendario/2021/06/02/bike-to-school-corso-per-imparare-ad-andare-in-bici-per-bambini


 

BIKES&BOOKS #2 - VEGVISIR cosmesi impatto zero

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Fiab Milano Ciclobby in collaborazione con Ciclovia AIDA è lieta di presentarvi il secondo episodio di Bikes&Books.
Il tema della serata sarà dedicato al concetto del viaggio leggero ossia come ridurre al minimo il proprio impatto ambientale quando viaggiamo sulla nostra amata bicicletta.
Saranno con noi Elisabetta, Fabio e Matteo, anime del progetto VEGVISIR Cosmetics in viaggio da Torino a Verona per partecipare al BAM!
I nostri eroi hanno alle spalle svariate esperienze individuali di viaggio lento, durante i quali dormendo in tenda, in bivacco, attraversando boschi e deserti, hanno imparato l'equilibrio tra il muoversi, il conoscere e il rispettare la natura.
Partendo da questo concetto, hanno fondato la Vegvisir Cosmetics, il cui scopo è migliorare l'offerta della cosmetica per chi viaggia, formulando prodotti solidi, naturali e leggeri, perfetti da portare sulla strada e anche da utilizzare a casa, tra un viaggio e l'altro.
Durante la serata condivideranno come si sono trovati ad affrontare questi problemi, perché il problema ambientale è altamente urgente, ed è indispensabile che ognuno di noi faccia la sua parte!

Lunedì 7 giugno dalle 18:30 alle 20:15 presso Isola Pepe Verde, Via Pepe 10 a Milano (zona Garibaldi/Isola, vicino a via Borsieri)

Evento su FB: https://www.facebook.com/events/220810306242266/

Nota: Isola Pepe Verde è un giardino condiviso all'aperto, si potrà quindi partecipare alla serata rispettando tutte le norme di sicurezza sanitaria.


 

Impariamo ad andare in bici, in strada!

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Domenica 23 maggio si è svolta la lezione itinerante per apprendisti ciclisti, la prova su strada per coloro che hanno da poco imparato ad andare in bici, o se ne sono dimenticati (ma non si dice "Una volta imparato ad andare in bici..."?).

L'attività è stata coordinata da Marco Capecchi che così racconta l'esperienza.

Ce l'abbiamo fatta! Né morti né feriti ma solo uno scornato automobilista che ha dovuto imparare a sue spese di che pasta sono fatti gli uomini che pedalano in città... chissà se la prossima volta rispetterà chi attraversa la strada.

Il gruppo novizio era composto di quattro persone, tutte alquanto incerte. Le partenze sembravano sul ghiaccio, tanto zigozago, frenate da brivido, gambe larghe, piedi a terra. Insomma, manca un pò di esperienza. Quale percorso scegliere? Bene, se devono imparare che imparino e quindi li abbiamo portati a spasso a provare di tutto.
Ahimè Lisetta ci ha abbandonato quasi subito perchè non ha trovato affiatamento con la bici Graziella che le abbiamo prestato e più che pedalare camminava.
Siamo quindi ripartiti in 7: io in testa, Antonella che se la cava abbastanza bene, Paolo che "curava" Caterina che deve imparare a non frenare con i piedi, Mattia che ha fatto il percorso più lungo in assoluto con tutti gli zig zag che ha disegnato sull'asfalto controllato da Dario e Titta in coda.
Ognuno di noi aveva modo di occuparsi di un apprendista. Il coraggio e la determinazione non sono mancati a questi neo ciclisti urbani, in questo certamente favoriti dalla nostra presenza che ha loro garantito sicurezza in tutte le situazioni di traffico in cui ci siamo trovati. Alla fine sono stati tutti contenti ed anzi ci hanno chiesto di replicare questa iniziativa perchè la strada per l'autonomia e sicurezza è lunga.

Il percorso che abbiamo seguito è stato molto interessante, vario ed ha permesso di sperimentare diverse situazioni di traffico e di percorsi ciclabili, dalla pista di Via De Castillia, alla corsia di Corso di Porta Nuova, dalla corsia di Via Fatebenefratelli disegnata nella corsia riservata ad autobus e taxi, alla casa avanzata di Via Senato all'incrocio con via San'Andrea per girare a sinistra in direzione Via Palestro, alla corsia di Corso Venezia e Buenos Aires ed a quella di Viale Tunisia per arrivare poi in Vittor Pisani, Via Pirelli, e raggiungere la corsia di Via Galvani e Via Pola. Dulcis in fundo la circumnavigazione di Piazza Lagosta per imboccare la via Volturno, raggiungere la De Castilla e quindi la sede.
Il tutto inframmezzato da tratti di strada non protetta come la via Sassetti, il breve tratto di Viale Regina Giovanna necessario per poter fare la svolta ad U all'altezza di Via Cadamosto e permettere di imboccare Viale Tunisia, oppure quello di VIa Pirelli e via Cardano per arrivare in via Galvani. Dimenticavo... c'è stato pure un necessario taglio delle rotaie del tram in Via Palestro per superare un taxi che stava caricando delle persone. Ostacolo superato a pieni voti.
Insomma, ne hanno viste di tutti i colori. Ma tutto si è svolto con molta tranquillità e senza pericolo per nessuno.
9,5 Km in totale. Hanno solo chiesto un po' d'acqua alla fine...

Sono tornato a casa stanco morto, il livello di attenzione è sempre alto in questi casi, ma tutto passa quando si vedono volti soddisfatti e persone che imparano a superare le proprie difficoltà.

È un falso pensare che in bici si impara ad andare da piccoli, tanti sono i giovani che ce lo chiedono e tante le persone più mature che hanno smesso e che ora desiderano riprendere.

Un po' di foto della lezione:

https://photos.google.com/share/AF1QipPAjvzyAMxUbokjlc63z41D9LHWf4RfYxzS_-PX_pzrbGfVvE1CTevdZvwTN15FLw?key=SFFXUDZ1VkpEcjRmbTBRM2Vha2g2WlZQYno0S2N3

https://www.facebook.com/FIABMILANO/posts/10157707573381402


 

E anche Bruno ci ha lasciato

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Purtroppo un altro socio storico della nostra associazione ci ha lasciato nelle scorse settimane. Bruno Delfrate, classe 1942, se n'è andato in punta di piedi, con quell'eleganza proletaria che lo distingueva e ne aveva sempre fatto un "signore".
Bruno era un personaggio, non si poteva non notarlo quando era in sede o in strada a pedalare. Anticonformista, comunista come si usava negli anni '70, nei corsi di manutenzione che coordinava, uno spazio era sempre dedicato al giro di tavolo tra tutti i presenti, dove ognuno poteva (doveva) presentarsi, parlare e esporre il proprio pensiero, anche se si trattava di decidere se dedicare il resto della serata alla manutenzione della catena o alla riparazione delle camere d'aria.
Le sue mise poi erano qualcosa di eccezionale, si andava dai colori più sgargianti combinati in maniera impossibile al taglio fuori misura e fuori moda, eppure si presentava nel più classico pantalone-camicia-maglioncino quando l'occasione lo richiedeva.
Aveva una personalità forte Bruno, aveva le sue idee e gli piaceva parlarne senza imporle. Ci mancherai anche tu, Bruno.

Un ricordo di Eugenio Galli, presidente di FIAB Milano Ciclobby per molti anni.

Bruno Delfrate era una persona semplice e schietta.
Appassionato di bici come della vita, lo ricordo anche per la sua sensibilità ai temi sociali e il suo impegno politico militante.
In associazione ha organizzato e condotto gite bellissime su itinerari splendidi (se rammento bene, veniva dal gruppo dei mitici "ticozziani", quelli dell'indimenticabile Sandro Ticozzi, certamente conosciuto dai soci "storici" di Ciclobby): una volta condusse il gruppo nella sua casa valtellinese per godere una piacevole pausa di ristoro nella pedalata.
Non amava molto esporsi in pubblico, e non mi pare che sia stato mai candidato alle cariche associative, ma, oltre a partecipare assiduamente alle iniziative di impulso politico a favore della bici organizzate da Ciclobby, è stato fra coloro che si davano da fare attivamente nel gruppo dei "meccanici" per la riparazione delle bici e per insegnare ai soci la pratica della manutenzione. Dunque, una risorsa preziosa e genuina, ricca di entusiasmo, una persona di quelle di cui le associazioni non possono fare a meno.
Ciao Bruno, che la terra ti sia lieve.

Le parole di Paola Barsocchi, segretaria dell'associazione sino al 2011.

Da lui non ce lo saremmo mai aspettato! Andare via in quattro e quattr'otto per colpa di un microscopico virus.
Ci saremmo aspettati che Bruno potesse avere un incidente mentre scendeva a cinquanta all'ora o forse più per le strade tortuose della Valtellina, che venisse preso a sportellate o investito da qualche auto mentre procedeva velocissimo e spericolato nel traffico cittadino su rotaie e pavé.
Ci sarebbe dispiaciuto comunque, sapere della sua dipartita, ma ci sarebbe sembrato naturale se questo fosse avvenuto mentre stava facendo quello che più gli piaceva: pedalare.
Bruno non ha mai avuto una vera e propria bicicletta da corsa, una di quelle che costano milionate, per intenderci, ma tante parti di biciclette da corsa messe insieme, si divertiva ad assiemare pezzi, talvolta di vecchie bici recuperate.
Bruno era impegnato su più fronti, quello politico soprattutto nel suo quartiere, Baggio; quello sociale presso una associazione, sempre del suo quartiere, che si occupava di ragazzi con disabilità; a Ciclobby dove per anni ha tenuto corsi di manutenzione per trasmettere le sue competenze meccaniche ai più giovani, in cui credeva molto.
Alzi la mano chi non lo ha mai sentito decantare il cibo biologico di cui era grande sostenitore ed utilizzatore o non è mai stato "cazziato" mentre stava per sorseggiare una bevanda o mangiare qualcosa che, secondo le conoscenze di Bruno, non era salutare.
A me era capitato anche il mese scorso, quando ci siamo visti per un caffè, non appena ho fatto il gesto imperdonabile di macchiarlo con del latte.
"Va minga ben, perché el latt cont el caffè formen di tossin che fann mal al stomich." Sentenziò!
E anche qui... sport e alimentazione corretta! Eravamo convinti che Bruno sarebbe campato cent'anni e in buona salute.
Ci mancherà Bruno, ci mancherà la sua disponibilità, la sua amicizia e il suo cuore grande.
Ci mancherà la sua parlata milanese che ormai va scomparendo!

Corso di manutenzione Gita Al termine di una lunga salita Ritratto Scozzese? Corso riparazione bici per stranieri

Il ricordo di Rosa Calderazzi, nostra socia.

Sono ancora sconvolta per la notizia arrivata all'improvviso: una persona sana e sportiva come poche, che curava il suo corpo e la sua alimentazione considerando che la migliore medicina è mantenere la salute del corpo in maniera naturale.
Mi mancherà molto non come compagno di biciclettate (io non ero alla sua altezza...) ma come compagno di visite a mostre, gite, manifestazioni, ecc. Negli ultimi anni ci vedevamo spesso e, curioso com'era, accettava le mie proposte di passeggiate, come quella del 20 aprile, l'ultima volta che l'ho visto.
Ma sono sicura che a Bruno piacerebbe essere ricordato come comunista e persona attenta all'alimentazione per il bene della persona e del mondo.
Dopo la morte della moglie, soffriva di solitudine e, lui che quasi non aveva mai viaggiato, soleva dire "Voglio morire a Cuba..." Non ha fatto in tempo.

 


 

Norme attività di FIAB Milano Ciclobby: maggio 2021

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Foto di Andrea Scagni

Il Consiglio Direttivo dello scorso 14 giugno ha deciso di rimuovere la limitazione al numero dei partecipanti alle nostre gite ed ai giri cittadini. Restano invece l'obbligo di prenotare la partecipazione e quello di compilazione della autocertificazione COVID19 allegata qui sotto.

Riportiamo più sotto le norme di comportamento da adottare se si intende partecipare alle nostre attività.

Servizio Treno + bici

Sul fronte del servizio treno+bici purtroppo non ci sono novità positive. Il Coordinamento FIAB Lombardia ha partecipato nei giorni scorsi a una audizione nella V Commissione Territorio e Infrastrutture della Regione – ne potete leggere in questo articolo sul sito della FIAB →Bici+treno in Lombardia: per Trenord l'intermodalità può aspettare – trovandosi di fronte un'azienda, Trenord, e dei politici tutt'altro che favorevoli alle bici sui treni. Si è anche saputo che materiale rotabile che fino all'inizio della pandemia era adatto al trasporto bici, ora non risulta più omologato e che per motivi di sicurezza la presenza delle bici sui treni sarà ancora più limitata.

Ultimo avviso di Trenord sulle bici (7 maggio 2021) →Linee e treni adibiti al trasporto biciclette
→NUOVE MODALITA' DI TRASPORTO BICI
ELENCO DEI TRENI SUI QUALI É POSSIBILE TRASPORTARE BICICLETTE

Norme di comportamento per la partecipazione alle attività di FIAB Milano Ciclobby

Ecco alcune indicazioni da rispettare o di cui tenere conto.

  • La sicurezza e salute delle persone è la priorità. È quindi compito degli organizzatori e guide informare chiaramente i partecipanti sui comportamenti opportuni a tale fine prima di iniziare l'escursione. I partecipanti sono tenuti a rispettare le indicazioni qui contenute e quelle dei capigita!
  • In allegato trovate copia del documento che riassume le norme di comportamento per i partecipanti (ma anche per le guide ovviamente) e contiene l'autocertificazione che ogni partecipante deve obbligatoriamente firmare, relativa alla propria salute, all'assenza di contatti recenti con persone affette da Covid, alla volontà di rispettare le norme indicate nel documento.
  • Il numero dei partecipanti è illimitato.
  • le escursioni devono limitarsi al territorio della regione Lombardia.
  • Al momento non è possibile garantire ai partecipanti di poter utilizzare un certo treno per una certa gita al 100%. Nella realtà moltissimi viaggiatori continuano a portare la bici al seguito, dato che la cosa resta comunque a discrezione del capotreno, ma ove possibile è ovviamente preferibile non concentrarsi tutti sullo stesso treno, perchè ciò aumenta il rischio che il personale viaggiante pretenda di far rispettare il divieto. Prestare comunque attenzione ad eventuali avvisi di novità su questo argomento.
  • Come associazione ambientalista continuiamo a scoraggiare l'utilizzo delle auto, quindi anche per lo svolgimento delle attività di cicloescursionismo
  • Nel caso si preveda un pranzo al sacco, occorre identificare un luogo abbastanza ampio, inoltre occorre sorvegliare sul comportamento dei partecipanti in termini di distanziamento.
  • Bisogna essere autonomi per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza: porta con te mascherina, guanti e disinfettante
  • La mascherina va indossata a coprire bocca e naso quando non si sta pedalando o mangiando e la distanza di sicurezza va mantenuta sempre, a meno di situazioni di emergenza
  • Mentre si va in bici aumentare la distanza di sicurezza ad almeno 2 metri, anche quando si sorpassa.

Ricordiamo che le regole di distanziamento servono soprattutto per tutelare gli altri, ognuno deve rispettarle e chi non ritiene di poterlo fare è invitato a non partecipare alle nostre attività.

In caso di dubbi potete contattare i capigita, il coordinatore di cicloturismo (Andrea Scagni Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) o la segreteria ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Buone pedalate a tutti!