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Proseguono i progetti didattici FIAB Ciclobby nelle scuole di Milano e provincia

Anche quest'anno molti ragazzi di Milano e provincia hanno terminato l'anno scolastico 2009-2010 con un bagaglio ancora più ricco, avendo partecipato ad un progetto didattico interdisciplinare di conoscenza, sensibilizzazione e pratica all’uso della bicicletta.
Il progetto scuola Fiab Ciclobby è reduce dal successo degli anni scorsi in altre scuole primarie milanesi e rhodensi e quest’anno si è svolto anche per la scuola primaria Deledda di Rho e per le classi III della primaria Montessori di Bollate.
Novità di quest’anno le lezioni di educazione stradale (per la quale la FIAB è riconosciuta dal Ministero dei Lavori Pubblici) ai ragazzi più grandi di una scuola media di Rho e la collaborazione tra le associazioni FIAB Ciclobby e CicLodi al più articolato progetto didattico “Patentino della bici”, pensato in una scuola media di Lodi in alternativa al patentino per il motorino.

L’emozione di pedalare ‘da soli’ in quartiere
Proseguendo l’attività intrapresa l’anno scorso, inoltre, per la primaria Salvo D’Acquisto di Rho e S. Mamete di Milano è stata organizzata l’emozionante uscita in bicicletta in quartiere: i ragazzi sono “scesi in campo” alla scoperta della zona in sella alla loro bici, sotto l'attenta scorta degli esperti FIAB e degli insegnanti.
Come sempre succede in questi casi di prova pratica, alcuni bambini di II e di III non sapevano pedalare senza le rotelline e hanno imparato in palestra con i ‘trucchi’ di Silvia e Paolo, soprattutto per poter uscire in quartiere in bicicletta con gli amici della classe.
E’ stata un occasione anche per rivedere i principali segnali stradali visti l’anno scorso e per conoscere alcune piste ciclabili della zona. I ragazzi, inoltre, hanno imparato a guidare bene la bici, rimanendo perfettamente in fila indiana sulle strade percorse, che comunque in quelle ore erano poco trafficate, e a usare le braccia tese per indicare le svolte.
Il fatto di muoversi da soli, in autonomia, come ‘i grandi’ ma senza i loro genitori, è stata per i bambini un esperienza unica e ha dato loro più sicurezza, conoscenza delle proprie facoltà o consapevolezza dei propri limiti e naturalmente li ha resi felicissimi perché hanno fatto scuola giocando.
Al gruppo scuole FIAB Ciclobby sono già stati confermati per l’anno scolastico 2010-2011 altri interventi nelle scuole.



    Silvia Malaguti
      responsabile gruppo scuole FIAB Ciclobby Milano

(ottobre 2010)







In bici ci piace

L’esperienza delle ‘lezioni sulla bicicletta’

nella scuola elementare Franceschini di Rho - (Mi) 2006-2007

Silvia Malaguti – FIAB Ciclobby Milano

Uso molto la bicicletta per muovermi in città, a Rho, e anche per lo svago nei week-end e nelle vacanze.
Trovo che sia il mezzo ideale, soprattutto per piccoli spostamenti: non inquina, non consuma, non ingombra e non fa rumore. Tutto questo, inoltre, tenendomi in forma e accorciando i tempi, viste le condizioni di traffico ormai caotico delle nostre città!
Come volontaria dell’associazione FIAB Ciclobby, cerco di trasmettere ad amici e conoscenti, e non solo, l’entusiasmo per l’uso di questo semplice ma prezioso mezzo che aiuta a risolvere i problemi di traffico e inquinamento.
Dunque quando l’insegnante Giusy, della scuola elementare Franceschini, vedendomi sempre in bici, mi ha chiesto se conoscevo qualcuno che potesse “venire a parlare di bicicletta” ai ragazzi della loro scuola, mi sono proposta volentieri, confidando di essere convincente, proprio come quando racconto della nostra associazione a chi si avvicina ai nostri banchetti.
Per me sarebbe stata la prima esperienza di ‘lezione’ a scuola, ma il fatto di avere una figlia alle elementari mi ha aiutato molto; inoltre, avevo già fatto esperienze estive di educatrice, infatti mi ero resa conto che mi sarebbe piaciuto fare il mestiere dell’insegnante.
Stando a contatto con i bambini avevo già sperimentato quanto entusiasmo e positività trasmettono: due stati d’animo indispensabili per affrontare la vita, per crescere, per ‘andare avanti’. Un giorno ho letto che una società senza bambini ha poche spinte verso il futuro. Com’è vero.
La preoccupazione iniziale di dover creare un progetto è svanita al primo incontro con gli insegnanti della scuola, scoprendo come loro avessero già preparato bene un percorso, con un programma di interventi che poi abbiamo affinato insieme, passo passo. E' stato importante anche essere stata invitata all’incontro per la presentazione a scuola, per farmi conoscere dai ragazzi. Il fatto che alcuni di loro mi conoscessero già, perchè amici di mia figlia, mi ha aiutato ad inserirmi meglio, cosa che trovo molto importante: un rapporto di fiducia con i bambini è indispensabile per riuscire a trasmettergli i valori.
Il resto è stato facile: usando le immagini di una mostra fotografica realizzata qualche anno prima, ho creato una presentazione generale della bicicletta, dalla sua origine storica al suo ruolo sociale, per poi mostrarne gli usi nel mondo, per svago e necessità.
Si sa, una foto parla più di mille parole, soprattutto con i più piccoli, dotati di memoria visiva infallibile.
Per cercare di sfatare alcuni luoghi comuni spesso usati come scuse per non usare la bici, ho mostrato immagini di luoghi impervii raggiunti e bagagli incredibili trasportati, spunti allegri e curiosi utili anche per tenere viva l’attenzione. Durante la proiezione, infatti, un grande urlo di stupore ha accolto la foto di un ciclista, probabilmente in Africa, che, con apparente tranquillità, trasporta un’auto sul suo portapacchi (in realtà dell’auto c’era solo la scocca e la bici aveva tre ruote..)!
Le uscite in quartiere con l’aiuto del ‘collega’ Paolo, ci hanno permesso di esaminare le piste ciclabili esistenti, compresi i piccoli errori che sono purtroppo stati commessi nel realizzarle. I bambini non hanno mancato l’occasione di correggere gli adulti e prendersi la rivincita!
Possiamo però dire che i ragazzi della zona sono comunque fortunati, perchè almeno in quel quartiere alcune piste sono state realizzate, così loro possono andare a scuola in bicicletta in sicurezza.
Il lavoro è proseguito nella preparazione della festa di fine anno, con l'aiuto dei genitori, e della prevista pedalata, purtroppo saltata a causa del maltempo. La festa invece è stata molto bella, anche perchè ero seduta tra gli ospiti d’onore, al fianco della dott.ssa Ceriani; che dire poi della canzoncina “Se sei felice tu lo sai...” riscritta sul tema della bicicletta dagli insegnanti: quale messaggio poteva essere più calzante!
Oltre alla speranza di essere riuscita a trasmettere quanto volevo, diverse cose belle mi sono rimaste da questa esperienza: sapere che qualche bimbo adesso va a scuola in bici e notare che anche qualche genitore ora usa la bici, ma soprattutto il saluto dei bambini quando li incontro girando per Rho, in bici naturalmente!

Ciclobby nelle scuole di Milano, zona Crescenzago

giugno 2007

“La bicicletta è magra“

Alla fine dello scorso anno Riccardi mi metteva in contatto con Chiara Marangon avente compiti organizzativi presso le Scuole elementari di via Bottego e San Mamete , zone Palmanova ed Adriano, la quale proponeva il nostro intervento al fine di tenere “lezioni” sulla bicicletta ai bambini delle seconde, terze e quinte.
Proposta coinvolgente per via di quella componente missionaria sull’uso del mezzo che è, statutariamente, nelle corde di Fiab Ciclobby e nel contempo stimolante perché diretta a quei protagonisti del mondo della scuola su cui si fondano le nostre speranze di futuro. Proposta anche impegnativa in quanto le lezioni per dodici classi avrebbero occupato sette mattine, distribuite su un calendario tra marzo, aprile e maggio 2007.

Con un po’ di preoccupazione ho cercato tra i soci una disponibilità e possibilità di partecipazione, con distribuzione di compiti; così si è costituito il corpo docente, composto da Silvia Malaguti, Luciano Magnani e Beppe Genazzini, con l’adesione anche di Gigi Riccardi, Bruno Delfrate costretti, poi, al ruolo di riserva per eccesso di docenza.
Collegialmente e con Chiara Marangon è stato discusso e steso uno schema di contenuti delle “lezioni” che dovevano riguardare aspetti teorici e pratici, cioè storia, conoscenza, condizioni d’uso e manutenzione della bicicletta.
L’intendimento è stato quello di creare le condizioni perché i bambini si sentissero sempre parte attiva, quindi limitata esposizione teorica e maggior parte pratica (cioè di attività) anche se, poi, il poco tempo a disposizione e lo spazio dell’aula hanno, di fatto, posto delle limitazioni.
A fronte della richiesta interna di dedicare le tre ore della mattina tutte allo stesso gruppo di classi, Silvia ha proposto di trattenere i bambini solo per un’ora e mezza dedicata alla lezione di “teoria” e svolgere l’altra ora e mezza di lezione “pratica” nella successiva mattinata in calendario. Il tempo di un’ora e mezza è risultato infatti uno spazio giusto per la sopportazione da parte degli scolari.

Veniamo alle lezioni: gli argomenti trattati in forma discorsiva, secondo l’età degli alunni, sono partiti dalla domanda più ovvia: “Che cosa è la bicicletta?” per arrivare, da parte loro, alla definizione di strumento, di macchina, alla domanda “a che cosa serve? “ e, chiarito che serve per spostarsi, a “quali condizioni?”.
“Come fa a stare in piedi uno strumento che appoggia solo su due punti quando è noto che su due punti, cioè su due piedi non ci riesce a stare una sedia, un tavolo, ma neanche un tram o un’automobile?”.

Il passo successivo ha riguardato l’identificazione delle varie parti della bicicletta con attribuzione della corretta terminologia: Silvia, (va detto che sin dalle prime battute è stata l’insegnante che, presente a tutte le lezioni, ha sostenuto e qualificato questo corso sperimentale, con competenza, con strumenti didattici autoprodotti, entusiasmo e sensibilità materna) aveva predisposto fotocopie dell’immagine della bici con l’elencazione a piè di pagina dei termini tecnici da riportare riscrivendoli nei punti appropriati. Questo gioco è stato anche motivo di far cercare ai bambini l’origine letterale della nomenclatura (manubrio da mano, pedale da piede e così via) scatenando una corsa al sorpasso verbale ed alzate di mano.

In aula era presente una sufficiente dotazione di strumenti: lavagna luminosa, televisore e videoregistratore, schermo per proiezioni e le biciclette. Inoltre era stato realizzato un pannello su cui erano state imperniate una corona (grande) ed un pignone (piccolo) collegati da catena per consentire in modo più agevole di capire la trasmissione del moto, dai pedali alla ruota, e il funzionamento delle marce.

Gli argomenti forti delle lezioni sono stati: le proiezioni di immagini raccolte da Silvia, che hanno rivolto lo sguardo alla evoluzione sociologica della bici e dell’utilità del suo uso oggi, quelle storiche di Beppe sulle tappe fondamentali dell’evoluzione tecnico-meccanica del mezzo e le dimostrazioni pratiche di buon funzionamento, riparazione e manutenzione operate con professionale competenza da Luciano.
Le proiezioni sono state coinvolgenti lasciando spazio all’intervento degli alunni ascoltando domande e ponendo interrogativi. Una serie delle loro risposte e commenti avrebbe meritato una registrazione per pertinenza, per insospettata competenza, ingenuità e freschezza poetica, come quella, di una bambina, che va ad arricchire il vocabolario degli attributi della bicicletta: alla domanda sul perché la bici, confrontata con gli ingombri degli altri mezzi motorizzati, contribuisse alla moderazione del traffico ed alla liberazione dello spazio urbano, aveva affermato: “perché la bicicletta è magra!”.

Ringrazio Chiara Marangon, la Direzione delle Scuole, le Insegnanti e gli occasionali Docenti, ma non per questo meno bravi nella loro, ovvero, nostra materia.

Aldo Monzeglio




Tra le attivita' svolte da Fiab Ciclobby c'e' anche quella di assistenza/accompagnamento a gruppi di studenti in gita in bici.
Sabato 14 febbraio un bel gruppo di studenti dell'istituto Galvani, accompagnato da 4 docenti, si e' ritrovato alla stazione Garibaldi per partire per questa avventura.
Avventura??? Fare 40 kilometri in bici lungo il naviglio Martesana e' un'avventura?
Certo, molti dei frequentatori di Ciclobby ed assidui pedalatori, storceranno un po' il naso leggendo il termine "avventura" ma la maggior parte di questi ragazzi e ragazze hanno usato la bici solo nel cortile di casa o poco piu', non hanno avuto le tante occasioni che abbiamo avuto noi di percorrere il mondo in bicicletta.
Ed infatti uno deglli studenti si e' presentato con la mitica Graziella e con l'orgoglio tipico di chi si presenta con questo tipo di bici per percorrere 40 kilometri in parte su sterrato.

La partenza, dicevamo, non e' filata via liscia, come ogni buona partenza quando sono coinvolte molte persone ed i nostri trasporti pubblici.
Un gruppo si doveva trovare a Gioia e poi da li' venire in sede per prendere le nostre biciclette verdi, qualcuno e' arrivato tardi, non si sapeva quanti biglietti fare. Ci aspettavamo di essere accolti da almeno una decina di addetti della metropolitana per essere agevolati nella salita sui treni. Alla fine siamo riusciti a scendere sulla banchina un minuto prima dell'arrivo del nostro treno per Gessate, del personale nessuna traccia, nel dubbio che qualcuno non fosse ancora arrivato abbiamo lasciato chiudere le porte delle carrozze senza salire e non e' arrivato nessuno a comunicare al macchinista di aspettarci.
Un attimo di sbigottimento, noi di Ciclobby ci guardiamo in giro cercando di capire cosa fare ed il senso del termine prenotazione per MM. I docenti altrettanto sbigottiti e convinti che noi di Ciclobby fossimo in grado di piegare alla nostra volonta' anche la piu' recalcitrante burocrazia metropolitana.
Niente di tutto questo ovviamente, solo la solita rassegnazione "Vabbe', prendiamo il prossimo" abituati come siamo ogni domenica a lunghe corse per prendere i treni per il ritorno. Ed a perderli!
Mezz'ora d'attesa, Gessate e' un po' fuori mano in termini metropolitani.
All'improvviso, giusto 30 secondi dopo che, alla fine di una lunga discussione, avevamo terminato di disporci lungo l'intera banchina, si materializzano 2 addetti in divisa MM che, forse avvisati in ritardo del nostro viaggio, ci indicano di metterci tutti in testa alla banchina.
Ritiriamo un buon numero delle maledizioni lanciate ad MM, prendiamo atto che il servizio di prenotazione dei treni esiste e serve e finalmente, con mezz'ora di ritardo saliamo sul treno per Gessate. Un addetto sale con noi e ci scorta per tutto il viaggio, impedendo a chiunque di salire sulla nostra carrozza, un viaggio da 1' classe!

Giunti finalmente a Gessate facciamo un'adunata per presentarci, dare indicazioni sulle regole da seguire per pedalare tranquilli e in sicurezza, per spiegare cosa fanno Ciclobby e la FIAB, per sistemare qualche sella troppo alta o troppo bassa e la prima catena caduta ("cominciamo bene").

Il resto e' stato tutto un bel pedalare, complice la bella giornata, la ciclabile lungo il naviglio (anche li', come sulla strada, c'e' sempre qualcuno che ha fretta e che non tollera la presenza altrui), la salitona fuori programma, l'Adda, il ponte ciclopedonale, il villaggio Crespi, il pranzo sul prato, il cimitero che, stranamente, non attira piu' di tanto i ragazzi.

Al ritorno si fa sentire per qualcuno la stanchezza, ma il graziellista non cede, stringe i denti, impreca contro lo sterrato ma non cede. E se ce la fa lui...
Qualcuno ha fretta di tornare a casa e va in fuga, causando qualche apprenzione tra i docenti, noi di Ciclobby siamo invece abituati ai fughisti. Qualcuno comincia a maledire il giorno in cui si e' convinto a partecipare o impreca contro la persona (una ragazza? un ragazzo?) che lo ha convinto a partecipare e che oggi se ne e' rimasta a letto a dormire. C'e' tempo anche per un gelato in una delle gelaterie lungo il percorso, la ciclabile attraversa molti paesi.

Alla fine arriviamo a Gessate e l'entusiamo sembra grande, la maggioranza dei ragazzi dice di voler arrivare a Milano in bici. Dice. Ci si conta ci si divide per non lasciare soli gli studenti che desiderano tornare in metropolitana. Poi alla fine quando la prof. Barbanotti chiama a raccolta quelli che prendono la metro si vedono i ciclisti veri!  In metro la maggioranza e 6-7 in bici, piu' uno dei docenti, sacrificatosi per il bene dei suoi studenti, piu' 3 di noi del servizio d'ordine. Tra gli studenti ritornati a Milano in bici, quattro avevano le nostre bici verdi la cui qualita' e messa a punto (grazie Maurilio) sono evidentemente eccezionali.

Ultimi saluti, noi con la speranza di rivedere qualcuno di questi simpatici giovani ancora in bicicletta una delle prossime domeniche.

Grazie a tutti, ai docenti che hanno pedalato con noi, alla professoressa Carla Barbanotti che ha organizzato con tanto impegno questa biciclettata.
Grazie ad MM per averci consentito di viaggiare comodi e tranqulli, grazie ai 2 addetti MM che ci hanno scortato all'andata ed al ritorno.
E grazie ad Estelle, Lidia, Vinicio e Pietro per la loro collaborazione.

     Massimo Conter

Le foto sono di Estelle Campion, Vinicio Bevilacqua e Massimo Conter (alcune sue foto sono sfuocate a causa di dito di poppante su obiettivo).
Per vedere le foto cliccare sul titolo (A Crespi d'Adda...) Per vedere le singole foto ingrandite cliccarci sopra.


 
PROGETTO BICI E SCUOLA, NASCE UN SITO SPECIALIZZATO DELLA FIAB  DEDICATO AGLI OPERATORI SCOLASTICI E AGLI EDUCATORI DELLA MOBILITA’ SICURA E SOSTENIBILE
IL 14 E 15 FEBBRAIO A LODI NELLA SEDE DELLA PROVINCIA UN CONVEGNO SULLE BUONE PRATICHE IN ITALIA

Un apposito sito internet (http://www.fiab-scuola.org/) specializzato sulle attività scolastiche di promozione della bicicletta, a servizio degli operatori e degli educatori della mobilità sicura e sostenibile, è stato creato dalla FIAB, la principale organizzazione italiana no-profit da oltre venti anni attiva nel diffondere la cultura della mobilità ciclistica. E il 14 e 15 febbraio a Lodi insieme alla Provincia (nella sede di via Fanfulla 14) e all'associazione Ciclodi, la FIAB chiama a raccolta in un convegno nazionale, associazioni, addetti ai lavori, studenti e genitori, per comunicare i concetti della mobilità sostenibile e della ciclabilità. Nel corso del convegno saranno presentati, tra l'altro, il “Progetto Scuola FIAB” di cui il sito internet è parte essenziale e le più recenti e migliori pratiche. Nella giornata di sabato è prevista la partecipazione degli studenti della classe V degli istituti tecnici per geometri della Provincia di Lodi. Nel pomeriggio del Sabato e nella mattina della Domenica verranno illustrati strategie e strumenti comunicativi del prossimo futuro. Il programma dettagliato del convegno è disponibile su http://www.fiab-scuola.org/component/content/article/56-seminario-interventi-educativi-della-fiab-nella-scuola. La partecipazione è gratuita ma la registrazione è necessaria.

“Il Progetto Scuola FIAB – racconta Gianfranco Fantini, vice presidente e coordinatore nazionale FIAB del Gruppo di lavoro Scuola - nasce dalla necessità di realizzare un programma permanente di iniziative concrete dirette alla diffusione della mobilità sostenibile in genere e della bicicletta in particolare. E si propone di supportare in maniera corretta e coerente tutti quegli operatori e quei volontari che nel mondo della scuola, a partire dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, si impegnano per promuovere l’immagine positiva della bicicletta come mezzo di trasporto sano, sicuro e sostenibile. In attesa che le Istituzioni tenute a farlo, finalmente si attivino".

Promuovere e incentivare nelle scuole l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto pulito, silenzionso e sicuro, al fine di formare i giovani in materia di comportamento stradale e di sicurezza del traffico, è un obbligo di legge da ormai più di oltre dieci anni. Ma nessuno lo sa. L’art. 230 del Codice della Strada, modificato con l’entrata in vigore della legge nazionale sulla mobilità ciclistica (n. 366/98, art. 10), ha infatti introdotto l’educazione all’uso della bicicletta come attività obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, “ivi compresi gli istituti di istruzione artistica e le scuole materne”. I Ministri dei lavori pubblici e della pubblica istruzione, d'intesa con i Ministri dell'interno, dei trasporti e della navigazione e dell'ambiente, supportati da un lungo elenco di associazioni, enti e organizzazioni (la FIAB ha tutti i requisiti per essere chiamata ai tavoli) sono tenuti a predisporre appositi programmi, corredati dal relativo piano finanziario.

Ma cosa tratterà il Progetto Scuola FIAB attraverso il sito http://www.fiab-scuola.org/ ? Ecco i principali aspetti:
  • allontanamento delle auto dalle scuole con implementazione di bicibus, pedibus, car pooling, busprogettazione
  • partecipata per moderazione del traffico e della sosta in prossimità delle scuolepromozione educazione stradale ed alla sicurezza in genere
  • apprendimento dell’uso della bicicletta nei primi anni scolastici e l’acquisizione di buona abilità
  • censimento e raccolta dei progetti e delle esperienze
  • definizione standard formativi e linee guida FIAB
  • formazione degli insegnanti e degli operatori FIAB
  • istituzione di un gestore della mobilità in ogni scuola
  • turismo scolastico in bicicletta
Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
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