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Lettera a Luca Mercalli
posted by Presidente on 06/12/2007

Il presidente di Fiab CICLOBBY onlus ha inviato alla redazione del programma di Fabio Fazio, Che tempo che fa, la mail più sotto riportata.
 
Il popolare climatologo Luca Mercalli, abituale ospite della trasmissione, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sulle azioni concrete che aiutano il clima.
Si intitola: "Cambiate il mondo, non voglio scendere".
 
Ulteriori riferimenti a questo indirizzo:
 
__________________________
Spett.le redazione
Che tempo che fa
 
alla c.a. dott. Luca Mercalli
 
 
^^^^^^^^^^^^^
Concordo con Luca Mercalli.
C'è qualcosa che possiamo fare per aiutare tutti a vivere meglio: piccole azioni concrete sono spesso rivoluzionarie.
Ma dobbiamo accettare anche di mettere in discussione abitudini e comportamenti consolidati.
 
USIAMO DI PIU' LA BICI NEI NOSTRI SPOSTAMENTI QUOTIDIANI
La bici non è infatti solo un gioco o un attrezzo sportivo. E’ un fondamentale mezzo per la mobilità quotidiana e per il tempo libero, particolarmente efficace sulle brevi distanze (fino a 5-6 km) e, ove adeguatamente sostenuto attraverso la integrazione con il mezzo pubblico, anche su quelle medie e lunghe. E in questo senso essa costituisce anche una alternativa praticabile all’uso dell’auto privata.
 
LA BICI E L’AMBIENTE
Il legame tra ambiente e bicicletta è forte ed evidente: la bici non consuma risorse non rinnovabili e non produce emissioni, non ingombra e non fa rumore, è un mezzo ecologico per definizione, ad alta efficienza energetica, ad elevata accessibilità (bambini, anziani), consente elevati risparmi economici e di tempo. La bicicletta migliora il traffico, l'ambiente, la salute, favorisce le relazioni sociali.
 
DICIAMOLA TUTTA (e smettiamola con gli alibi fasulli)
La diffusione dell’uso della bici viene scoraggiata non tanto da fattori geo-meteorologici (clima, distanze, orografia), bensì innanzitutto da un traffico ipertrofico, da una inadeguata considerazione dei temi di sicurezza stradale, dalla carenza di dotazioni pensate per la mobilità ciclistica quotidiana, da una inesistente campagna di attenzione e di educazione ai contenuti della mobilità sostenibile, da un modello culturale che impone il veicolo a motore, ancorché superato in molti casi il mito dello status symbol, come unico o principale mezzo di mobilità, prioritario rispetto a tutti gli altri, privando di fatto i cittadini di una seria valutazione delle possibilità alternative e anzi limitandone ed ostacolandone l’offerta.
 
Soprattutto negli agglomerati urbani, ciò ha prodotto una situazione insostenibile a causa di un irragionevole utilizzo dei veicoli privati a motore, cresciuto senza controlli né limiti, con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di congestione del traffico, di inquinamento atmosferico, da rumore, di occupazione degli spazi, di insicurezza e incidentalità, di gestione dei tempi di vita, di costi individuali e sociali (si pensi alle patologie correlate agli agenti inquinanti o alle conseguenze degli incidenti mortali o con postumi invalidanti).
 
Il traffico produce altro traffico in una spirale senza fine, dove ogni risorsa viene spesa e dedicata per mantenere e alimentare questo circolo vizioso.
 
La martellante pubblicità del settore automotive, inoltre, contribuisce a sorreggere una domanda elevata, e drogata, trasmettendo messaggi ingannevoli, fuorvianti o egoistici (auto potenti e veloci che, dotate di comfort e sicurezza interni, sfrecciano dentro città deserte, strade sgombre, ambienti incontaminati, coinvolgendo anche gli affetti domestici).
 
CHE FARE?
A partire dalla situazione esistente, dunque, la promozione della bicicletta va considerata come un modo concreto per consentire l’uscita da una degenerazione progressiva della mobilità, che, soprattutto nei contesti urbanizzati, deve invece poter essere alleggerita e addolcita.
La bici è un paradigma della mobilità sostenibile.
AIUTIAMOLA, AIUTIAMOCI.
 
Un saluto cordiale
 
Eugenio Galli (presidente Fiab CICLOBBY onlus e coordinatore regionale FIAB Lombardia)
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